Il Falegname

Un venticello grattava le chiome degli alberi ricchi di foglie verdi che tremolavano lasciando filtrare le luci di un sole abbagliante. La giornata era così bella e frizzante, che chiunque andava nella pineta per rilassarsi in compagnia dell’orchestra della natura con gli insetti che emettevano i propri suoni e i fruscii delle piante, il loro animo si acquietava. I colori e gli odori, come un signora ben vestita, soddisfacevano gli occhi e il naso di coloro che in quel momento passeggiavano in compagnia di famiglie e amici o soli con gli animali da compagnia. Tra questi vi era un anziano che si godeva l’ambiente a passi lenti sostenuto dal suo bastone che era appartenuto al suo bisnonno e una sera l’aveva trovata in una vecchia villa di famiglia che per anni era rimasta disabitata.

<< Che bello tutto questo! >> e prese una pausa per accumulare nei suoi polmoni il profumo di piante e sorrise beato, << Che bello tutti questi colori insieme, è uno dei bei quadri di DIO >>

Gli uccelli emettevano dei fischietti dolci e sonori che la gente ascoltava con gioia così come l’anatrare delle anatre che nuotavano in un piccolo laghetto circondato da pietre bitorzolute incastrate l’una sull’altra.

L’anziano era soddisfatto della passeggiata giornaliera che gli regalava momenti di relax dopo anni di lavoro. I suoi occhi in un lasso di tempo furono attirati da una sagoma che era posta in un apertura tra le folte foglie di una pianta. L’anziano lentamente prese ad indirizzarsi in quella direzione, posò il suo bastone in legno decorato di vari animali in posa di emettere i propri versi, con le sue mani robuste aprì come se strappasse un velo l’apertura e notò che la sagoma era di un grosso fusto di un albero ormai sradicato e abbandonato, era alto quanto il braccio. In quel momento un emozione pervase il suo viso e gli occhi gli si illuminarono che la sua passione bussava nel suo cuore, la passione di falegnameria. L’anziano amava, nei giorni liberi, anche se adesso molto raramente per l’età, il lavoro di falegname. Era molto bravo a scolpire i legni o creare vari mobili, sedie e tavoli e tanto altro. Non mancava di creatività che spesso ne traeva dei capolavori da un fusto di un albero. Il giorno dopo, in un piccolo e tipico casotto in legno, l’anziano aveva iniziato il suo lavoro sul fusto di legno con passione, lo scalpello e il martello rapidamente erano spostati in diversi punti e angolature che una forma stava per diventare sempre più chiara. A terra centinaia di scaglie di legno ne coprivano che sembrava di essere in un giardino autunnale e l’odore di legno fresco circondava quel semplice e piccolo laboratorio. Le ore scivolavano che ormai era tardo pomeriggio e il rumore dello scalpellare smise dando spazio al sospiro di soddisfazione dell’anziano che guardava la sua bellissima opera. Una bella bibbia aperta in legno con su scritto il versetto: “Efesini 4:13 – fino a che tutti giungiamo all’unità della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomini fatti, all’altezza della statura perfetta di Cristo;”

L’anziano disse tra sé: “Per anni DIO mi ha modellato come un falegname scalpella il legno per trarne una bellissima opera, i colpi sono dolorosi, molti pezzi non conformi alla Sua volontà sono tolti via come scaglie di legno, ma alla fine ti rendono simile a Cristo.” i suoi occhi erano sempre fissi verso quella opera e sorrise sempre più soddisfatto << È stato doloroso la Sua formazione, ma adesso mi ha reso simile a Cristo! Ora ho capito il tutto, il vero scopo di DIO è renderci simili a Cristo perché il mondo riceva testimonianza della verità e nei nostri cuori venga scritta la Sua parola >> prese la bibbia in legno e la confezionò con cura pronta per portarla in casa.